Arnaldo Pomodoro
Sfera con sfera, 1996-2000
fiberglass, ø 550 cm
La Sfera di San Leo, qui nella versione in fiberglass bianco, è molto diversa dalle precedenti sfere di Pomodoro. L’intera superficie della sfera è segnata con frecce, denti e crepe: sembra che l’erosione che ne divorava l’interno abbia minacciosamente raggiunto anche l’esterno, lasciando però emergere un’altra sfera, piccola e lucida, che rimanda all’idea di nascita e rinnovamento.
L’artista racconta: Ho realizzato quest’opera in occasione della mostra nella Rocca di San Leo dove era stato esposto un primo modello in fiberglass e polvere di ferro, mentre l’esemplare in bronzo è stato esposto per la prima volta nella mostra di Parigi del 2002. Dopo tanti interventi su questa forma, quella della sfera, non mi restava che ritornare all’inizio: pensando al Medioevo – la rocca di San Leo risale a quell’epoca – ho segnato la superficie della sfera con frecce, denti, tiranti, come memoria di un antico ordigno bellico. Non c’è più il contrasto tra la superficie splendente e liscia e il suo interno divorato da impronte e segni. Sembra che l’erosione abbia raggiunto anche l’esterno, con una presenza minacciosa ma dinamica, perché all’interno c’è un’altra sfera più piccola, polita e intatta, che tenta di emergere “comunicando all’insieme – come dice Jacqueline Risset – un’idea di nascita e di rinnovamento che sembra contraddire la catastrofe”.
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