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Arnaldo Pomodoro, Obelisco per Cleopatra, Soliera, 2020, Foto Roberto Sala, courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro e Fondazione Campori

Arnaldo Pomodoro
Obelisco per Cleopatra
, 1989-2008

corten e bronzo, 14 × 1,40 × 1,40 m

L’Obelisco per Cleopatra è, quindi, il segno presente di un viaggio in timelapse nell’interiorità di Arnaldo Pomodoro alla scoperta delle passioni che hanno stimolato la sua creatività e orientato il suo sguardo critico verso la vita e la storia, filtrate attraverso il medium del teatro e poi della scultura. La maschera teatrale che indossa l’attore consegnando la ribalta al suo personaggio segna il confine di uno spazio mentale dentro al quale Arnaldo Pomodoro fatica a delimitare il suo anelito di infinitezza, metafora di libertà e di serenità che ogni essere umano dovrebbe meritare. Ecco perché la geometria perfetta dell’obelisco viene corrosa da un potente segno informale, istintivo ma sempre razionale, in grado di svelare l’inganno dei sensi quando la vita è vissuta solo superficialmente. “Il teatro – racconta Arnaldo Pomodoro – è stato una nuova fonte di rivelazioni in termini di ideologia, mito e forma, e specialmente nelle sculture di grandi dimensioni mi ha incoraggiato e persino ispirato a sperimentare nuovi approcci e nuove idee per sculture disegnate per luoghi specifici in cui relazioni con l’ambiente fisico circostante, paradigmi culturali e funzioni utilitaristiche possono giocare un ruolo importante”.

da: L. Respi, Un obelisco per la postmodernità, in Arnaldo Pomodoro. Obelisco per Cleopatra, a cura di L. Respi, Milano, All Around Art, 2020, p. s.n.