Skip to main content

Arnaldo Pomodoro
Movimento di crollo
, 1970-1971

bronzo, 520 × ø 70 cm

C’è stato sempre nel mio lavoro – racconta Arnaldo Pomodoro – un movimento interno all’opera con sculture liberate dalla fissità del basamento o girevoli su un perno, dotate in qualche caso di specifici meccanismi, e con le stesse rotture delle superfici e delle forme. Ora, dopo le colonne corrose e quindi spaccate e dopo quelle chiaramente recise o tagliate, nel caso del Movimento di crollo: sul cilindro-colonna uno spacco longitudinale, a colpo di scure centrale, lascia le due parti ‘monumentalmente ferme’ per un centesimo di secondo. Il movimento io lo intendo come accentuazione del disequilibrio in atto, per dare un contrasto completo con ogni staticità o con qualunque ordine raggiunto o prevedibile.