Arnaldo Pomodoro
La Colonna del viaggiatore, 1965/66, II, 1965-1966
bronzo, 360 × ø 50 cm
La Colonna del viaggiatore, 1965/66 è un’opera tra le più significative del percorso artistico di Arnaldo Pomodoro e gli valse, nel 1967, uno dei sei Premi Internazionali di Scultura del Carnegie Institute di Pittsburgh, insieme a Josef Albers, Francis Bacon, Victor De Vasarely, Joan Miró, Eduardo Paolozzi. La scultura, poi acquistata da Nelson Rockefeller, è ora nella collezione della The Rockefeller Estate, Kykuit (Sleepy Hollow, NY). Un altro esemplare dell’edizione è stato acquisito dalla National Gallery of Victoria di Melbourne nel 1969, mentre la prova d’artista fa parte della collezione della Fondazione Arnaldo Pomodoro sin dalla sua costituzione, ricevuta in donazione da parte dello stesso artista.
Le colonne testimoniano una costante importante nell’arte di Pomodoro fin dai primissimi anni Sessanta: la meditazione sulle forme geometriche, come un richiamo ai modelli imprescindibili dei codici sculturali. La colonna è elemento portante della classicità, nel suo significato architettonico quanto nell’essere luogo dove si svolgono storie, come testimoniano gli obelischi egizi e le colonne romane. Pomodoro recupera fortemente questo senso del racconto: inserendo il segno corrosivo sul modello archetipo, infrangendolo e riproponendolo in forme nuove, cariche di significati allusivi che vanno dal ricordo di antiche civiltà in rovina a inquietanti strutture postmoderne.
“La colonna – spiega l’artista – non corrisponde unicamente a una forma geometrica elementare, il cilindro, ma costituisce anche un motivo ricco di memorie. Si stabilisce un rapporto tra la superficie esterna, su cui ho operato spaccature longitudinali e trasversali, e i segni, cioè gli interventi di scrittura che emergono dal suo interno. La Colonna del viaggiatore, in particolare, indica il desiderio di scoprire lo spazio (dopo il volo di Gagarin per me il viaggiatore era il novello conquistatore del cosmo) e rimanda al variegato tema del viaggio, che è anche conversazione, è presente, passato, memoria e fantasia, è movimento”.
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