Pietro Consagra
Racconto del demonio n. 2, 1963
bronzo con patina oro, 83 × 58,5 × 15,5 cm
Invitato da Giovanni Carandente a realizzare presso le officine Italsider di Savona due sculture da collocare per le strade di Spoleto nell’estate del 1962, Consagra inventa due composite, Colloquio col vento, destinata a Piazza del Mercato, e Colloquio col demonio, da collocarsi all’imbocco della Salaria Vecchia. Costituita da cinque sagome in ferro allineate su una struttura tubolare dello stesso metallo, nel 1992 Colloquio col demonio è stata donata dall’artista alla città per sigillare un’occasione irripetibile, secondo la testimonianza dello stesso autore: “Nel ’62 tutto era felice nella vita dell’arte. Carandente era riuscito a organizzare a Spoleto la più grande manifestazione di scultura internazionale nella città. Il massimo godimento mai avuto con tanti scultori nel traffico quotidiano. […] A Giovanni Carandente gli scultori del mondo saranno sempre grati e Spoleto resterà unica”. Sia Colloquio col vento che Colloquio col demonio costituiscono il culmine espressivo della ricerca di Consagra a proposito della serie dei Colloqui (a cui ha lavorato dal 1952 al 1962) che hanno rivoluzionato il rapporto tra l’opera e lo spazio.
da: L. Caprile, Gli artisti e l’Italsider, in Tutto è felice nella vita dell’arte. Omaggio a Giovanni Carandente, catalogo della mostra, a cura di L. Caprile, S. Esengrini, Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2015, pp. 16-17.