Mimmo Paladino
Tre cannonate per Arnaldo, 2005
terracotta, ∅ 130 cm ciascuno (3 elementi)
Sembrano fatte di ferro, le tre grandi sfere di Paladino, invece sono di terracotta. In tutto il suo lavoro c’è come uno scambio continuo di funzioni che arriva anche al gioco mimetico fra materiali. Pitture che si espandono nello spazio divenendo installazioni, sculture antropomorfe e cariche di segni pittorici o di incisioni nella materia, figura intarsiate nel marmo, legni dipinti a creare spessi bassorilievi. La fantasia di Paladino e la sua voluttà di fare segno, di segnare fino alla ridondanza dichiarata, non ha limiti, né sembra averne il repertorio a cui si ispira. Sulla superficie di queste che vogliono ironicamente essere palle di cannone, vediamo rilevate una serie di figure enigmatiche, facenti parte integrante di quel repertorio, che raccontano di un universo arcaico popolato di figure totemiche il cui mistero l’artista, e noi con lui, non cessa di interrogare. Senza che mai il mistero venga sciolto, l’opera vive nella sua continua riproposizione, anche quando si ammanta di ironia come nel nostro caso.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 177.