Franco Bemporad
Senza titolo, 1960
olio su tela, 147 × 295 cm
Dopo aver partecipato al Movimento Nucleare, Bemporad ha fatto parte del gruppo “Continuità”, e da questo momento si è dedicato ad una pittura di segno, vicina a quelle ricerche che in Italia hanno partecipato, da protagoniste, alle declinazioni dell’Informale. Nel caso di Bemporad, e come bene esemplifica l’opera in collezione, si tratta di una poetica basata sulla ripetizione e contestualmente sulla ripetizione del segno pittorico, ambedue potenzialmente infinite. Il segno viene dato in proliferazioni di elementi uguali, ma mai identici: non si tratta mai di moduli elaborati meccanicamente ma di elementi discreti facenti parte di un insieme organico, ma ciascuno recante una diversità (di dimensioni, di colore). Il grande olio su tela che vediamo presenta la superficie interamente costellata di segmenti pittorici verticali, alternativamente rossi e neri, tutti recanti al centro un piccolo punto di colore bianco. I segmenti variano di altezza e sono legati in serie lineari, che a loro volta formano riquadri connessi l’uno all’altro da brevi tratti orizzontali. Serie e riquadri assumono un andamento e un assetto irregolari a causa delle variazioni dimensionali dei segmenti, rendendo dinamica la griglia che si viene a formare e che copre l’intera superficie.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 174.