Ettore Sottsass
Chi ha paura di Frank Lloyd Wright?, 1978
china e tempera su carta, 67,5 × 49 cm
Se Wright viene indicato come uno dei capisaldi del modernismo in architettura, non stupisce che Sottsass, a sua volta indicato come un protagonista del postmoderno, ne faccia l’obiettivo di un titolo ironicamente critico. Se l’indicazione dell’architettura organica, come molte altre provenienti dal movimento moderno, deve diventare un dogma, allora meglio le trasgressioni, anche se questo significa rifarsi alla tradizione. Ecco allora il progetto di Sottsass: una casa a un piano che sembra prefabbricata, decisamente in linea con le regole della produzione massificata e dello stile impersonale delle periferie urbane, tutta angoli retti e però “personalizzata” dal design dell’architetto, di grande pulizia formale. A sostenere l’edificio, un improbabile basamento-piedistallo-giardino (artificiale?) a tre gradini. In basso a destra la dedica a Pomodoro: “Ciao Arnaldo, amici antichi ormai, 22/6/78. Ettore”.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 179.