Mauro Staccioli
Uguale-contrario, 2003
ferro zincato, 460 × 640 × 780 cm
Cemento colorato o ferro che sia, l’opera di Staccioli mantiene sempre un forte afflato costruttivo, che però raramente basta a se stesso. Le forme provengono da un pensiero razionale, ma non sono mai assiomatiche, la geometria che l’artista frequenta ammette l’irregolarità, inventa formati liberi, che sembrano sfidare a volte le leggi della gravità. Così arditamente conformata, l’opera trova un suo compimento nell’ambiente che la ospita, sia esso lo spazio chiuso dell’esposizione o quello aperto dell’ambito urbano. Uguale-Contario già nel titolo dichiara che l’opera rifiuta definizioni univoche, e l’artista non esita a di intervenire sulla sua leggibilità di struttura autoevidente, se ciò si rende necessario per un apporto più pregnante con lo spazio. È la necessita di collegare l‘angolo superiore della parete col pavimento che richiede alla scultura di assumere una forma ad arco, sviluppando plasticamente l’angolo acuto con cui si insinua nello spigolo del muro, per planare poi a terra con un altro spigolo vivo.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 179.