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Project Room #1

Andrea Cozzi, Stefano Cozzi e Marie Janssen
La matrice di tutti i segreti

a cura di Federico Giani
6 – 16 aprile 2016
Fondazione Arnaldo Pomodoro, Via Vigevano 9, Milano

Nel 2010 la Fondazione Arnaldo Pomodoro, grazie al Main Sponsor Unicredit, dedicava un’area della sede espositiva di Via Solari 35 – denominata Project Roomalla realizzazione di progetti ideati da giovani artisti. Oggi quest’esperienza rinasce con una veste nuova: non più un luogo fisico specificatamente riservato, ma una proposta di condivisione. Con la Project Room, infatti, oltre al suo spazio espositivo la Fondazione intendere mettere a disposizione degli artisti under 30 la sua esperienza pluriennale, per sostenerli nella realizzazione dei loro progetti artistici e accompagnarli verso una maturazione della ricerca formale e della riflessione culturale contenute nel loro lavoro.

La Project Room è innanzitutto una scommessa sulle potenzialità derivanti dalla contaminazione fra idee nuove e competenze consolidate, un’iniziativa sperimentale che non si qualifica come un punto di arrivo ma, piuttosto, come la tappa di un percorso che la Fondazione intende percorrere assieme con i suoi giovani ospiti. In occasione di ogni Project Room la Fondazione offrirà l’occasione di partecipare a incontri di approfondimento e, grazie alle attività didattiche curate da Franca Zuccoli e Chiara Monetti, darà modo anche ai più piccoli di avventurarsi alla scoperta dell’arte contemporanea.

Per il primo appuntamento del nuovo ciclo di Project Room, curato da Federico Giani, Andrea Cozzi (1989), Stefano Cozzi (1989) e Marie Janssen (1988) presentano La matrice di tutti i segreti, un’installazione in cui le interferenze fra immagini antiche e visioni futuristiche illuminano e problematizzano l’odierna concezione del rapporto fra uomo e realtà. I tre artisti tentano di disinnescare gli automatismi dell’era dei social media – dove tutto è a portata di smartphone – a partire dagli spunti più disparati: un mito greco in cui il dolore più straziante può essere raffigurato solo da un volto velato, un proverbio tedesco che suggerisce di “raccontare i segreti alla stufa” per aggirare i giuramenti, un’opera di Marcel Duchamp nella quale le fiamme di un braciere cercano invano di raggiungere 1200 sacchi di carbone sospesi al soffitto di una stanza, un ammonimento del filosofo sloveno Slavoj Žižek rispetto alla minaccia delle cose che non sappiamo di sapere.

Carbone e lingotti di silicio, gabbie metalliche e pannelli isolanti, una stufa di ceramica e reperti archeologici fittizi sono gli elementi di cui si compone un environment – realizzato anche grazie alla collaborazione della Galleria Massimodeluca – capace di interrogare il visitatore su quanto l’innovazione tecnologica, l’istantaneità della comunicazione, l’accessibilità delle informazioni e il controverso rapporto fra privacy e trasparenza incidano sulla nostra capacità di conoscere e interpretare il mondo.

Accompagneranno la mostra un breve testo del curatore e i contenuti editoriali inediti di Caterina Paganini.

 

Info e modalità di accesso alla mostra

Quando: dal 6 al 16 aprile, dal mercoledì al sabato, dalle 14:00 alle 20:00

Dove: Fondazione Arnaldo Pomodoro, Via Vigevano 9, Milano

Biglietti: ingresso libero

Con il patrocinio di

Con il sostegno di

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